In te mi sono compiaciuto

Leggiamo Mc 1,9-11. Riferisce il battesimo di Gesù e la voce del Padre che segnano l’inizio dell’opera di salvezza. Le redazioni di Mt 3:13-17 (Serie su Matteo n. ) e di Lc 3:21-23 (Serie su Luca n. ) divergono molto dalla nostra.

1. Gesù riceve il battesimo da Giovanni. – «Ed ecco, in quei giorni, Gesù venne da Nàzaret di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni» (Mc 1,9).

Narrazione davvero telegrafica! – «in quei giorni» della predicazione del Battista. Gesù lascia « Nàzaret di Galilea», collocata nella bassa Galilea e allora sconosciuta. Si porta sulla strada che fiancheggiava il Giordano, la percorre fino a giungere a quello che è l’antico nome Qasr el Yahud, Castello dei Giudei. Zona militare fino al 2011, ora è aperta al pubblico e molto frequentata. Testimonianze antiche indicano proprio in quel punto del Giordano vicino al Qasr, il preciso luogo del battesimo di Gesù. Si è a otto chilometri da Gerico. – «fu battezzato» da Giovanni Battista. In contrasto con quanto di grandioso viene detto sulla divinità di Gesù nei versetti precedenti (1,1-8), qui è messo da parte. Tutto avviene nella più nuda realtà umana. Perché? Per la solidarietà che Gesù vuole subito stringere con gli uomini per la salvezza dei quali si è fatto uomo. «16Egli infatti… della stirpe di Abramo si prende cura. 17Perciò doveva rendersi in tutto simile ai fratelli, per diventare un sommo sacerdote… allo scopo di espiare i peccati del popolo» (Eb 2,16-17). La discesa dello Spirito su Gesù e la voce del Padre esprimeranno al massimo l’unione sostanziale che Gesù ha con il Padre e lo Spirito Santo. Mirabile presentazione “scenica” del Mistero Trinitario!

2. Lo Spirito discende verso Gesù. – «E subito, uscendo dall’acqua, vide squarciarsi i cieli e lo Spirito discendere verso di lui come una colomba» (Mc 1,10).

«Uscendo» dall’acqua; letteralmente “salendo” (anabàinôn) dall’acqua; il che fa pensare che il battesimo fu un bagno per immersione. Quel «subito» sta forse a segnalare che Gesù non si è fermato nell’acqua per confessare i suoi peccati. – «vide squarciarsi i cieli», come una pergamena che si strappa. Si realizza l’invocazione angosciata del profeta Isaia: «Se tu squarciassi i cieli e scendessi!…» (Is 63,19). Ora la sospirata richiesta si compie in visione e nella realtà: i cieli, dimora di Dio, si sono squarciati. – Vide «lo Spirito discendere verso di lui». Si realizzano le promesse del dono dello Spirito fatte al futuro Messia. «Su di lui si poserà lo spirito del Signore, spirito di sapienza e d’intelligenza…» (Is 11,2); «Ecco il mio servo che io sostengo,… Ho posto il mio spirito su di lui» (Is 42,1). Questo Spirito divino sorreggerà tutta l’attività di Gesù. – «come una colomba». E’ un semplice paragone (come) per indicare una realtà che viene dall’alto. Forse equivale a: “come un volo di colomba”.

3. La voce compiaciuta del Padre. – «E venne una voce dal cielo: “Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento”» (Mc 1,11).

E’ questo il momento culminante. Dio ora prende la parola. Il Padre si rivolge al «Figlio mio» con le parole del Salmo messianico 2,7: «Tu sei mio figlio… ». Lo dichiara anche «l’amato» (ho agapetós). E’ il rimando è al Primo Carme del Servo di Jahvè. Del Servo Dio dice: «Ecco il mio eletto di cui mi compiaccio. Ho posto il mio spirito su di lui; egli porterà il diritto alle nazioni» (Is 42,1). Il testo continua: 3non spezzerà una canna incrinata, 4non verrà meno e non si abbatterà» (Is 42,3-4). Possiamo, quindi, riassumere che in quella compiacenza del Padre c’è il progetto della nostra salvezza che Gesù realizzerà.

Gesù, col suo totale silenzio, in realtà, dice con forza che fa suo il progetto del Padre: già, nel segno del battesimo ricevuto da Giovanni, poi con la sua opera di predicazione, con la sua agonia nel Getsemani, quando dice apertamente ciò che nel battesimo era implicito, «Padre mio…, si compia la tua volontà» (Mt 26,42).

Conclusione. Il battesimo di Gesù è il fondamento ultimo del nostro battesimo Viviamo intensamente il Battesimo che ci ha uniti a Cristo morto e risorto perché possiamo camminare nella vita nuova di redenti. «3O non sapete che quanti siamo stati battezzati in Cristo Gesù, siamo stati battezzati nella sua morte? 4Per mezzo del battesimo dunque siamo stati sepolti insieme a lui nella morte affinché, come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova» (Rm 6,3-4). La conseguenza pratica: «Il peccato dunque non regni più nel vostro corpo mortale, così da sottomettervi ai suoi desideri» (Rm 6,12).

P. Crocetti